Curvo a sinistra e te la vedo bellina,
squadrata in mezzo alla campagna anche si le case non sono lontane,
mi viene i brividi a pensare a quella mattina.
Quanti anni avro avuto , ancora non
andavo a scuola forse 5, si avevo in dosso quel cappottino con un
bottone solo al collo, era un dono, prima l'aveva portato Giorgio poi
Renzo mio fratello averlo in dosso e non averlo cambiava poco:
Abbottonati davanti, disse mia nonna
c'è don Giovacchino finalmente ti benedice e questa tossaccia ti va
vià.La tramontana appena fuori sbatteva con violenza gli olivi,don
Giovacchino avanti noi dietro al curvone del masso don Giovacchino
scese fra gli olivi del Desideri, non gli piaceva camminare nelle
strade e da grande seppi le sue fisse.
Arrivò prima di noi ad aprire la
cappella della madonna della tosse, col gelo e la tramontana ballavo
dal freddo, dentro sì che era freddo!.
Ascoltavo senpre tremando gli avemmarie
e i padrenosti dei due fissati , cercavo di muovermi per scaldarmi:
prega! Mi diceva stizzita mia nonna e riandava dietro a don
Giovacchino.
Quanto durarono a pregare quei due non
ricordo uscimmo che ero quasi in coma, strascinandomi in salita ce la
feci ad arrivare a casa poi nulla: mi dissero poi che ero stato con
febbre alta gia la mi nonna mi vedeva fra gli angeli del paradiso.
Ce la feci anche se la tosse continuò
con più violenza.
Un dubbio ora? Ma Benotto Gozzoli,
l'avrà affrescata in Estate, o d'Inverno?
Una cosa è certa: d'Estate in piano
c'è un caldo feroce.
Dì Inverno un freddo cane, e io l'ho
certificato. Chissà Benozzo quanto ci ha smoccolato col pennello in
mano.......
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