domenica 7 ottobre 2018

Curvo a sinistra e te la vedo bellina, squadrata in mezzo alla campagna anche si le case non sono lontane, mi viene i brividi a pensare a quella mattina.
Quanti anni avro avuto , ancora non andavo a scuola forse 5, si avevo in dosso quel cappottino con un bottone solo al collo, era un dono, prima l'aveva portato Giorgio poi Renzo mio fratello averlo in dosso e non averlo cambiava poco:
Abbottonati davanti, disse mia nonna c'è don Giovacchino finalmente ti benedice e questa tossaccia ti va vià.La tramontana appena fuori sbatteva con violenza gli olivi,don Giovacchino avanti noi dietro al curvone del masso don Giovacchino scese fra gli olivi del Desideri, non gli piaceva camminare nelle strade e da grande seppi le sue fisse.
Arrivò prima di noi ad aprire la cappella della madonna della tosse, col gelo e la tramontana ballavo dal freddo, dentro sì che era freddo!.
Ascoltavo senpre tremando gli avemmarie e i padrenosti dei due fissati , cercavo di muovermi per scaldarmi: prega! Mi diceva stizzita mia nonna e riandava dietro a don Giovacchino.
Quanto durarono a pregare quei due non ricordo uscimmo che ero quasi in coma, strascinandomi in salita ce la feci ad arrivare a casa poi nulla: mi dissero poi che ero stato con febbre alta gia la mi nonna mi vedeva fra gli angeli del paradiso.
Ce la feci anche se la tosse continuò con più violenza.
Un dubbio ora? Ma Benotto Gozzoli, l'avrà affrescata in Estate, o d'Inverno?
Una cosa è certa: d'Estate in piano c'è un caldo feroce.
Dì Inverno un freddo cane, e io l'ho certificato. Chissà Benozzo quanto ci ha smoccolato col pennello in mano.......

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