La svinatura.
….e fra le vie del borgo dal ribollir
de tini.... La sanno lunga i poeti.......
Si doveva, il contadino non era un
mestiere ma tanti, diversi mestieri, alcuni li facevo con entusiasmo
altri si doveva.
C'è da sistemare la concimaia, si,
perchè non era facile e scontato avere un letame fermentato bene mi
offrivo , prendevo il forcone e stendevo il concime bagnandolo appena
nel pozzo nero al centro della concimaia e premendolo coi piedi
perchè fermentasse, ci passavo una mezzora; ma c'era un lavoro che
lo dovevo fare ma non mi piaceva; la cantina.
Domani ragazzi e si svina: si arrivava
in cantina della fattoria dopo avere sistemato le botti nostre
,Le botti lavate bene, stoppa e sugna
di maeale allo sportello, lavoro certosino che eseguiva mio padre e
mentre ci lavorava ci sfornava uno scioglilingua:
Arrivati in cantina subito si metteva
la cannella al tino e si iniziava a svinare, cioè riempire i
barili: uno te, uno te: mezzadria Te lavoravi tutto l'anno ma metà
del tuo sudore lo prendeva in padrone del podere,,,,,
….Poi quello che chiama il poeta
Quando la cannella cessava di sgrondare
c'era da togliere la vinaccia dal tino e li tici voglio si usciva a
fine lavoro quasi in coma e per giorni si era come intontiti.
Bevo vino per necessità ma per piadere
del gusto no,sino a sedici anni ho bevuto acqua poi mezzo bicchiere
diluito con l'acqua. Ho dato!
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