E a scuola si insegnano date,si dicono
statistiche ma non si racconta, come è il nostro territorio, della
sua fragilità, di come il sottosuolo che violenze ha avuto per
adattarsi a coltivazioni intensive
Ma del passato cosa se ne sa sul nostro
territorio? senza collegarlo al racconto? Ecco che qui casca l'asino
con la corsa allindustrializzazione non si è tenuto conto che il
passato aveva radici orali, veniva tramandato di padre in figlio cioè
narrato minuziosamente con l'arrivo del moderno si è distrutto il
narrare lasciando posto ad archivi poi a date e statistiche coi
compiuter.
Ecco che l'istituto di statistica ti
sforna l'aumento dei boschi ma in realtà sono terreni abbandonati in
fretta e furia per riempire fabbriche, ma sono terreni malati,dove
crescono in fretta piante non si solidifica il terreno ci vogliono
secoli e secoli.
Le nostre colline, montagne abbandonate
sono più o meno come uno che esce convalescente dall'ospedale, ha
bisogno della convalescenza. I nostri terreni un tempo recente
coltivati avrebbero bisogno di manutenzione, che costa, costa di più
il danno che avviene in caso di eventi estremi,
Questo non si fa. Ma non si educa nelle
scuole, nella società a come difendersi da questi pericoli.
Si sale in auto pensando all'orario,
non si aspetta che un temporale si acquieti, si passa sotto colline
che possono franare... Allarmismo? No! Conoscenza e prudenza.
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