mercoledì 10 ottobre 2018

E a scuola si insegnano date,si dicono statistiche ma non si racconta, come è il nostro territorio, della sua fragilità, di come il sottosuolo che violenze ha avuto per adattarsi a coltivazioni intensive
Ma del passato cosa se ne sa sul nostro territorio? senza collegarlo al racconto? Ecco che qui casca l'asino con la corsa allindustrializzazione non si è tenuto conto che il passato aveva radici orali, veniva tramandato di padre in figlio cioè narrato minuziosamente con l'arrivo del moderno si è distrutto il narrare lasciando posto ad archivi poi a date e statistiche coi compiuter.
Ecco che l'istituto di statistica ti sforna l'aumento dei boschi ma in realtà sono terreni abbandonati in fretta e furia per riempire fabbriche, ma sono terreni malati,dove crescono in fretta piante non si solidifica il terreno ci vogliono secoli e secoli.
Le nostre colline, montagne abbandonate sono più o meno come uno che esce convalescente dall'ospedale, ha bisogno della convalescenza. I nostri terreni un tempo recente coltivati avrebbero bisogno di manutenzione, che costa, costa di più il danno che avviene in caso di eventi estremi,
Questo non si fa. Ma non si educa nelle scuole, nella società a come difendersi da questi pericoli.
Si sale in auto pensando all'orario, non si aspetta che un temporale si acquieti, si passa sotto colline che possono franare... Allarmismo? No! Conoscenza e prudenza.

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