sabato 20 ottobre 2018

Ricordi lontani
Come vi alimentavi in quei giorni: Ti ho risposto cara la mia ragazza americana, ma i ricordi sono come l'appetito: se tu lo stuzzichi.....Erano anni che chiedere di mangiare, anche una fetta di pane era un lusso: a merenda cioè a metà pomeriggio si andava in casa:dammi 'ì pane nonna? Ho un hai mangiato ora! Ma ho fame, perdie ho che hai il bao della tena!, tè bisognerà mettiti 'ne frati!.
Questo detto era in parte una verità, chi aveva fra i figlioli uno che mangiava tanto e la tavola languiva lo consigliavano di farsi frate, almeno il mangiare era assicurato così si raccontava nelle veglie, forse un pensierino la mi nonna ce avrebbe fatto, non per il mangiare, che vedendomi secco come un uscio mi cuoceva anche l'ovino, ma per l'anima! Era sicura di andare in purgatorio ma il paradiso lo vedeva lontano e si accaniva sulla corona per farlo avvicinare e aveva anche la malizia di pregare per le anime del purgatorio : che si accuista di più.
Stamattina devio ma ora ci arrivo: Hanno i tedeschi minato lo zuccherificio di Granaiolo e c'è dentro balle di zucchero: come api sul fiore giù tutto Castelnuovosi precipitò e anche mio padre tornò con una balla di zucchero da raffinare, la mise dietro l'uscio in granaio e lì non vi dico quante visite facevamo.
Era di colore marroncino e di sapore sgradevole ma nutriva …... toffavo la mano in quello zucchero appiccicoso a a boccate lo mandavo giù, poi via a cercare l'acqua, forse quella del gozio bollita, nel luglio e con le cannonate avere l'acqua da bere a Castelnuovo era un miraggio, forse mia madre: le madri di un tempo erano eroine.

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