domenica 28 ottobre 2018

l'importanza del raccontare a volte può aiutare il futuro: ecco da qui la necessità di non parlare a tuitter, di conversare solo nelle tavolate dove le voci si sovrappongono, di fare incontri per sentire opinioni, per scambiare esperienze e meno convegni che non lasciano parlare tutti.
In un mondo climatico in rapido cambiamento, e mi scuso di quel post ironico sugli allarmi meteo
e non gongolando se a noi è andato parzialmente bene : non è piovuto e non c'è stato danni, ma rimane questa siccità tremenda.
Per domani si annuncia una giornata tremenda in molte zone d'Italia e qui vale molto sapere come ci si comporta perchè la scienza ha fatto progressi ma prevedere non è certezza.
Che fanno le scuole, che fa la società tutta per difendersi da situazioni che possono causare anche tragiche conseguenze?
E perbacco nessuno o quasi non spiega la pericolosità di un temporale nei primi minuti, del vento, dei ristagni d'acqua e nessuno dice che i minuti non si calcolano quando ci sono avversità atmosferiche,poi il territorio violentato da coltivazioni ora non più redditizio abbandonato a se stesso.
Nessuno domanda a noi che lavoravamo quel territorio con che sistema lo difendevamo da frane, inondazioni, come eliminavamo le erbe senza lasciarle a marcire e andare dietro all'acqua, come facevamo a ripulire i fossi....
Nessuno prepara un giovane che ha passato venti anni nel chiuso di un aula ad affrontare lavori che noi contadini conoscevamo se cambiavamo mestiere ma che uno che è andato a scuola non ha preparazione pratica di lavori esterni coi rischi che comportano
.A quante domande ci sarebbe da rispondere se ce lo chiedessero, e i giovani coi mezzi moderni potrebbero fare di più e meglio.....
Non vogliamo fare l'omino che sa tutto, ma chiederci qualcosa di come lavoravamo, ci comportavamo farebbe bene al futuro.

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