Una nottata di pioggia,20 secondi di grandine, il gelo, il mercato con prezzi da rimessa.Tutto è contro il contadino, eppure non si lamenta più di tanto, si rimbocca le maniche e riparte col rischio del domani, ma quanto durerà? Bisogna ritornare alla natura, al biologico, dare al prodotto di qualità il valore che merita filiera corta,ecc. Ma vedi contadini ai mercatini al freddo con sparuti compratori che vedono i prezzi più alti che al supermercato,meno presentabili,storcere la bocca e non comprare. Eppure il lavoro nelle industrie cala, sempre più disoccupati, ma come può il contadino nostrano conpetere con chi produce di più e vende a minori costi?.
Semplicemente soccombe! Perchè non per colpa sua ma dei governi è stato violentato il territorio con urbanizzazioni selvagge, quindi: alluvioni, frane per prime colpiscono il contadino,quest'anno il cereale non è stato seminato che in minima parte,l'olive parzialmente raccolti, il vino giace nelle cantine i cinghiali distruggono i raccolti. Ammortizzatori sociali poca roba e con ritardi di anni. Bisogna ritornare nelle campagne, a far cosa? agriturismo? si pretende case da favola, camere con bagni lusso si pretende e allora solo gli speculatori vengono in campagna, fanno lussi per una glientela che paga. Ma chi va in ferie in un agriturismo dove c'è puzza di maiale o di bovini?. Quanta amarezza per uno che credeva in un riscatto del contadino.
2 commenti:
Hai scritto una cosa molto importante. Una riflessione dolorosa.
Così non stanno fregando solo i contadini, ci fregano tutti.
Oh Maresco, del buon maggese
la politica è un mal arnese...
la sua classe, come squali
ha interessi assai curiali....
lascia solo al suo destino
quel poverel del contadino...
Solo pochi di noi s'apprezza
la campagna nella sua bellezza
i prodotti della madre terra
i coltivi senza serra.....
ma ormai lemme lemme
si va in mano agli oggiemme...
Or ti lasci e ti benedico
campagnol, fidato amico!
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