Come avrete notato non parlo mai di tradizioni,presepi, befane, compleanni, mi stò abituando un poco ora con i nipoti, anche con i figli non ho mai avuto entusiasmi in ricorrenze, mia moglie mi ha sostituito anche in questo, lei sei anni più giovane non ha avuto le privazioni della guerra. Si perchè di tradizioni erano anche nel mio paese ma la guerra prima e i cambiamenti di residenza poi mi hanno negato l'infanzia e l'adolescenza,vivo le feste con distacco. Quando potevo cominciare a giocare l 'ultimo mese di scuola un giovane Maestro ci insegnava come stare nei fossi sotto i bombardamenti, me lo ricordo come ora: ci faceva mettere a testa in giù,le braccia con le mani sotto la pancia per proteggerci dagli spostamenti che le bombe provocavano. Addestramento che durò pochi giorni, la scuola finì e le aule si riempirono di sfollati....La brutta esperienza del rifugio,il terrore, i pidocchi, i pianti dei grandi colpiscono a fondo l'animo di un bimbo. E dopo i giocattoli erano le bombe: le facevamo con l'argilla, e quando le facevamo cadere a terra facevano quel piccolo botto che per noi era una esplosione, Come in tutto il mondo dove è passato la guerra il gioco dei bimbi è uguale, imitare la guerra.
Mi invitano a vedere presepi,ci vado, ma a me non mi dicono niente, non ha fatto parte il presepe della mia infanzia.
3 commenti:
Un pò triste devo dire, ma anche vero
Io sono stato abituato al presepe perchè mio padre, benchè operaio italsider comunista, lo faceva sempre enorme nell'ingresso, un'opera d'arte.
Allora, farò passare da casa tua, l' allegra brigata della Befana, così almeno, potrai dire che hai festeggiato una ricorrenza...
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