lunedì 4 giugno 2012

Quando siamo impotenti

Avrete notato che fino ad ora non ho speso una riga sul terremoto in Emilia quasi a sembrare che essendo lontano non mi si ponga il problema. Se fino ad ora sono stato assente è perchè essendo io impossibilitato a fatr qualcosa di personale, vista l'età: non potrei propormi volontario, non mi accetterebbero, altro non saprei che fare al difuori del contributo - telefonico, ma questo si può fare anche in silenzio.
Ma purtroppo  ho passato ore di anzia per mio figlio, mio nipote e mia nuora residenti in Bologna.
Ieri sono venuti per poche ore a  festeggiare Chiara, ho visto nelle loro faccie tese la tenzione di questi giorni. Mio figlio alla scossa della mattina era vicino l'epicentro in macchina: ha sentito l'auto sobbalzare.
Niente a confronto di chi ha perso tutto, casa, lavoro e purtroppo familiari.
Che dire: dolore , sgomento e sperare che avvenga la fine di questo incubo, poi nella rinascita delle zone non ho dubbi, dall'Emilia è sempre arrivato a noi insegnamenti di cooperazione e di progresso.   

2 commenti:

Gingi ha detto...

Bravo Maresco, parole semplici e toccanti, denotano la tua levatura morale, la tua consapevolezza e positività.
un bonheur

Sandra M. ha detto...

Davvero nessun potere, hai ragione. E se la paura ti impedisce di pensare....