Lavoravo come artigiano tagliatore di tomaie in un fondo nella casa colonica dei miei.
Mentre lavoravo con la porta aperta, gettavo ogni tanto un'occhiata sull'aia li a fianco, dove decine di galline, anitre e qualche tacchino gironzolavano liberamente.
All'altro lato dell'aia c'era il loggiato con sopra la capanna del fieno. Su un lato il casotto di Argo. Argo era un bellissimo cane da caccia che mio fratello aveva preso cucciolo a Bolzano in un famoso canile di cani da penna di qualità. Da cucciolo Argo era bravissimo per i fagiani: li scovava e stava in ferma, insomma le premesse erano ottime, se non chè Argo aveva un grosso difetto per la caccia: era un pacifista! al primo colpo di fucile che udì scappò a casa e non ne volle più sapere.
I miei lo tennero ugualmente perchè era un cane bravo e buono specie con i bambini.
Io lavoravo e davo fuori qualche colpo d'occhio anche per distrarmi da quel lavoro certosino e noioso.
Ma un giorno arrivò lui! O questo? dissi stupito a mia madre vedendo possare davanti la porta un coniglio scheletrico che camminava a fatica. Lei mi rispose:è malato,l'ho messo fuori, o campa o crepa, e andò in casa.
Il coniglio pascolava sempre nel raggio della mia visibilità e vedevo che si cibava dei diversi fiori di camomilla che crescevano al margine dell'aia.
Passarono i giorni e il coniglio migliorava in salute di giorno in giorno.
Notai anche che il coniglio si avvicinava sempre più al cane. Dopo altri giorni si fiutarono e il coniglio pascolava tranquillamente vicino al cane. Dimenticavo Argo era legato ad una lunga catena. L' amicizia si rafforzò e i due mangiavano nella ciotoila assieme sembravano fratelli.
La cosa diventò divertente quando il coniglio,ormai invaghito del cane si mise a tentare di avere un rapporto sessuale col cane, ma fallito sempre; quando i lunghi baffi del coniglio sfregavano il cane sul didietro Argo scattava e si allontanava. ma il coniglio non desisteva e tentava di nuovo. I miei fornitori e chi capitava in quei giorni passavano delle mezze ore a vedere questa buffa scena.
Il cane ed il conoglio dormivano assieme, convivevano.
Poi il coniglio stanco di tentare inutilmente il cane sbandò e cominciò a tentare con galline, tacchine, anitre, ma veniva sempre fregato dai baffi che solleticavano e facevano allontanare le malcapitate vittime di possibili approcci sessuali.
Mia madre inferocita mi disse: è più il tempo che guardi quello schifo di coniglio che lavori, un giorno l'ammazzo e lo butto in concimaia perchè mi fa schifo! E lo fece. DAL MIO LIBRO: ALLA GRAZIA DI GUARDA CHI C'E'
3 commenti:
Povero coniglio! Sarà anche vero che aveva qualche disturbo sessuale ... però ... ognuno dovrebbe essere libero di scegliersi il compagno che vuole e pazienza se appartiene a un'altra razza. Ma insomma il diverso se non viene emarginato, viene punito. Così vuole un'antica legge che si tramanda da generazioni.
Ambra
Sei davvero simpaticissimo Maresco! sia in ciò che scrivi che come persona nella realtà.
E simpatico è anche il coniglietto dalle idee alquanto confuse ... eheh
Beh gli animali hanno una vita sessuale più fantasiosa della nostra...
Posta un commento