Ho appena letto i vostri commenti al post di Sandra, mi fanno tanto piacere i tanti commenti positivi e l'entusiasmo nel descrivere il mio mondo.
Quando finito le elementari vidi appoggiato a casa mia la bicicletta del maestro temetti che avesse convinto i miei a farmi continuare la scuola, ma io ne avevo scelta un'altra di scuola forse la più difficile: lavorare la terra. Poi come molti sono entrato in fabbrica, ho lavorato da artigiano ma senza allontanarmi da quel mondo. La fortuna ha voluto che realizzassi due miei sogni: vivere del mio lavoro come ho imparato da Carlo, quello lì, che tanti hanno dimenticato. L'altro andare in pensione ed avere un terreno da coltivare. Non frequento e non amo i centri.I sentieri, i piccoli borghi, sono il nostro mondo, perchè anche mia moglie la pensa come me. Ho, abbiamo letto molto, ma frequentato poco convegni dibattiti e roba del genere anche perchè cominciano sempre in ritardo e non finiscono mai.
Fra giorni con alcuni di voi ci incontreremo a Bologna, non aspettatevi un gran chè, neanche un contadino -rimutato- e neanche scarpe grosse e cervello fino,ma un UMMAREL a dirla alla Bolognese felice di incontrare voi blogger. Frequantando internet mi si è aperto un altro sentiero da percorrere.
4 commenti:
Maresco, -17 e poi ci si vede di nuovo!
Caio.
Sandra
P.S.:
La frase sui convegniè semplicemente grandiosa!!!!
Mi piace questa tua definizione, Maresco: "un altro sentiero da percorrere".
E come fai a sapere il dialetto bolognese?
UMMAREL :))) Bellissimo, erano anni che non lo sentivo dire.
Ciao e buona serata!
Lara
Oh, guarda, che qualcuno con gli Umarell, ha fatto fortuna.....
Un certo Maso, di Bologna, anche lui blogger, ne ha fatto un trattato di sociologia...e ha pubblicato un libro sugli Umarell
Hai impartito un'altra lezione di vita. Di come deve essere una vita dignitosa.
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