lunedì 30 maggio 2011

STORIA DI CAPRE....

... ma torniamo alla storia accaduta nei primi anni dell'unita d'Italia in quel paese dell'Appennino, i suoi abitanti parlavano un dialetto misto fra il ligure e l'Emiliano ed erano dediti alla pastorizia, tutti analfabeti, l'unico che sapeva leggere e scrivere era il prete.
Al mattino le pecore venivano condotte al pascolo dal pastore, mentre le capre venivano lasciate libere, si inbrancavanoe partivano per le vette dove pascolavano tutto il giorno e a sera ognuna ritornava alla propria stalla. Alle capre piaceva salire su picchi impervi e delle volte giunte su uno spuntone di roccia non riuscivano più a ridiscendere e dopo avere belato disperatamente si gettavano nel vuoto morendo.

Accadde cosi alla capra di un pastore, il maschio -becco- di un'altro, la seguì perchè la capra era in calore. La capra saliva sempre più sù e il becco attirato dall'odore la seguì. Non riuscirono più a scendere e i due padroni degli animali assistettero impossibilitati ai lamenti dei due animali fino alla tragica fine.
A questo punto il proprietario del maschio-becco- chiese al proprietario della capra un indennizzo argomentando:se la tua capra non saliva lassù il mio becco non moriva
Da quanto in quà le capre non possono andare dove vogliono: non gle l'ho detto io al tuo becco di seguire la mia capra! La discussione sarebbe degenerata certamente se non fosse intervenuto il prete, il quale disse loro: A Fivizzano è stata istituita la pretura, fate causa e il pretore deciderà secondo giustizia.
E così il proprietario del becco sporse denuncia aiutato dal prete.
Si deve sapere che a Fivizzano c'era un pretore di fresca nomina venuto da Napoli appena un mese prima con la giovane moglie.
Comincia il processo ed il pretore inizia l'interrogatorio per sapere come si erano svolti i fatti. Ma i due si esprimevano in dialetto ed il pretore non capiva una sola parola. Parlate in Italiano altrimenti non ne veniamo a capo, esortò più volte. Niente da fare, per il giovane pretore napoletano era arabo quello che i due dicevano.
Alla fine si spazientì e chiese: C'è qualcuno che può spiegarmi quello che dicono questi due? Io! disse il prete che aveva seguito i due.
Venne avanti e portò un paragone: -Signor pretore... mettiamo che sua moglie sia la capra, e lei il becco.... Fuori tutti!tuonò il pretore.
stralcio dal mio libro Alla Grazia di Guarda Chi C'è

SOLAMENTE UN CASO CHE HA FIVIZZANO SIA STATO SINDACO BONDI.

1 commento:

Krilù ha detto...

Hahahahahahahahahah!!!
Maresco me fai mori'