martedì 16 agosto 2011

IL FAGGIO





Ci si incammina verso la vetta lontana, leggo sulla carta: 3 ore e mezza di cammino, dislivello 630 mt. Quando si incomincia una escursione partendo da 600 metri il passo e svelto, poi cominciano i tornanti le balze i passaggi obbligati, comincia il sudore, il fiatone, di interessante oltre al solito torrente che scorre giù nel canalone, è il punto della montagna meno interessante poi ad una curva come di incanto eccoli!i faggi. Sembra che la natura abbia tracciato una riga: da quì in sù ci sono io!, sali un poco e sembri di essere in un incanto. Il faggio, re dell'appennino dagli ottocento metri in sù, maestosi e dalla chioma immensa ma a differenza di altre piante lascia filtrare il sole, ed ai il senzo attraversando una faggeta di essere in un posto amico.
E il tronco, chiaro gigante dritto nei posti dove non sono esposti al vento, bassi dai gambi contorti nelle cime e sui passi per resistere alle intemperie ma belli entrambi, quando li vedo rimango incantato.

1 commento:

naturagrezza ha detto...

Bellissimi i faggi!! :-)