giovedì 25 agosto 2011

NON CI SONO PIU'LE STAGIONI DI UNA VOLTA

Cammini e vedi. foglie cadute dagli alberi come se fosse autunno inoltrato, la malattia dei pini e dei castagni sta decimando la vegetazione della collina e della bassa montagna. Fra poco ritorneranno le piogge e troveranno un terreno indebolito e ricomincerà la tiratera delle proposte per la difesa del suolo, musica vecchia risentita,poi si penserà alla ripresa economica, lavoro, ci vogliono opere, cantieri, gallerie; e arriveranno ruspe, macchine moderne che perforeranno colline, monti.
Intanto si aggraveranno le condizioni ambientali, ci saranno nuovi disastri. Ma cominciamoci a guardarci attorno, non occorre essere esperti botamici, basta guardare:tutto e in mano di nessuno, mi diceva un forestale: non abbiamo soldi per comperare il gasolio, come facciamo a controllare il territorio? Il taglio dei boschi, il controllo del territorio chi lo fà? Quei santoni che passano da un comvegno all'altro? Da quando il territorio è passato dalle mani del contadino ai -bravi esperti della materia- si vedono i risultati. Intanto via i comuni piccoli, poi i medi, tutti a valle! cosa ci fanno lassù nei paesi sperduti?

2 commenti:

Ambra ha detto...

Maresco, puoi anche aver ragione. Però - per amore di obiettività (credo) - sono molti i contadini che la terra l'hanno abbandonata per seguire il falso miraggio del lavoro in fabbrica che forse è anche più duro della terra bassa.
Sono d'accordo con te, ma tutti abbiamo contribuito, secondo le proprie possibilità, a questo sfacelo:-)

Adriano Maini ha detto...

Indietro, per lo meno per ripopolare in modo attivo la montagna, non si puo' piu' tornare. Bisogns chiedersi cosa si puo' fare, se non per invertire la brutta tendenza all'abbandono, almeno per evitare ulteriore degrado.