venerdì 5 agosto 2011

Panorama e un popolo


Erimo lì, fra castagni e pascoli
quel mattino in Agosto
aspettavamo la pioggia sugli aridi pascoli,
sugli orti di fagioli borlotti,
erimo lì nel fresco mattino
conversando fra noi
commentando questa lunga guerra
insieme a gente fuggita dalla città
venuta fin quassù per fuggire ai bombardamenti.

erano secoli che vivevamo, fra pascoli ed orti
coltivando patate e fagioli
erano secoli che quardavamo
il mare della Versilia dall'alto del monte.
erimo lì da sempre ospitali e riservati.
Erimo li da sempre in Agosto
a pascolare pecore, a pulire i castagneti
perchè castagne e rusco
si raccogliessero con più facilità.

Eccoti quì, turista, attirato dalla triste fama
a leggere i nostri nomi incisi sul marmo
tanti nomi di diverse età
accumunati dallo stesso destino atroce.

Eccoti quì, turista,in cima al colle di S Anna
incredulo difronte a tanta crudeltà
con sullo sfongo il mare della Versilia,
le belle alpi Apuane:
Come è stato possibile in un posto così bello
aver compiuto una crudeltà simile.

erimo lì, quel mattino in Agosto
quando il crepitare delle armi
sostituì il frusciare del vento
e le secche foglie di castagno e l'erba
raccolsero il nosto sangue
erimo lì a morire increduli per tanta ferocia.

Siamo ora quì turista
coi nostri nomi incisi sul marmo
per far ricordare al mondo
di quante crudeltà siamo stati vitteme innocenti!

Dal mio libro: Radici Contadine
nella foto S. Anna di Stazzema vista dalla vetta del monte Gabberi

1 commento:

patrizio spinelli ha detto...

Bello, l'incipit, di chiara parlata versiliese, che da l' idea del senso di unione, di solidarietà, di un paesino, finito sotto la mano di morte dei nazisti...